LA
RIVOLUZIONE CULTURALE
“
L’ultima spiaggia “
Se
vogliamo che L'Italia ritorni ad essere un grande Paese , straordinario e forse
unico per le sue tradizioni ed opere artistiche e culturali, è assolutamente necessario
che si liberi di un grave peso, divenuto nel corso degli ultimi decenni sempre
più ingombrante, sino a livelli in cui esso
viene a rappresentare adesso un serio ostacolo al progresso della vita sociale
e al benessere dei cittadini italiani.
Questo
peso è costituto da un fenomeno sociale che purtroppo ha via via interessato un
numero sempre più vasto della popolazione. Cioè, il fenomeno della “ superficialità
concettuale” , della “ ostentazione
della esteriorità formale “ , fattori divenuti e certamente usati come limiti funzionali
in danno allo sviluppo della vera “conoscenza di massa”.
Una
moltitudine di persone, giovani e meno giovani, a livello globale, che attraverso
i nuovi e più moderni mezzi di comunicazione, si sono nel tempo adagiate alla
semplicità, alla istantaneità, alla comodità ricettiva dei messaggi, spesso
molto brevi e ad effetto, e di conseguenza emarginando e scartando quegli altri
messaggi culturali e informativi che sono rivolti a sviluppare e ad approfondire
argomenti interessanti, molto importanti e anche fondamentali, estremamente
utili per comprendere la natura di certi e tanti problemi che fanno parte della
vita sociale di tutti e rivolti ad aprire la mente umana alle cause che li
hanno determinato.
Questo
fenomeno strumentale ha determinato, purtroppo, una grave “carenza culturale”,
che ha intaccato anche classi sociali
economicamente più elevate, attraverso una sorta di omologazione
comportamentale all’uso di strumenti che obbediscono al fascino dell’immagine ,
alla suggestione momentanea dell’annuncio, all’impulso emotivo, ma certamente non
all’invito alla riflessione, a meglio conoscere , a capire , a rendersi
consapevole delle diverse realtà , per quindi poi poterle giudicare nel bene e
nel male.
Per
tale motivo il nostro Paese , tutta la popolazione ha assolutamente bisogno e
con urgenza di essere interessata ad una "Rivoluzione culturale", che
parta dal basso. Cioè, un processo rivoluzionario che inizi interessando le
coscienze dei cittadini, a qualsiasi livello e classe sociale, affinché tutti e
ciascuno di noi si renda consapevole della “trappola” in cui siamo caduti
e continuiamo ad essere trascinati , attratti
da immagini virtuali appositamente esposte per distrarre le menti da fatti ed
episodi di un mondo reale che , in tal modo, rischiano di rimanere nel buio dell’ignoranza,
della inconsapevolezza., della mistificazione della realtà stessa.
Soltanto
da una vera ed effettiva “Rivoluzione culturale “ di massa , nell’ambito dei
nostri contesti sociali, famiglie , comunità, scuole, può rinascere nel nostro Paese la speranza di “sanificazione “ della nostra Società,
liberandola di quelle parti che sono rimaste inquinate dal morbo della
disonestà, della speculazione criminale, dell’intrallazzo politico e
istituzionale, della complicità illegale e mafiosa.
Soltanto una vera ed effettiva “ Rivoluzione
culturale “ , di ritorno e riavvicinamento alle fonti autentiche della cultura
italica , storica, artistica e letteraria, che si impadronisca delle coscienze e
intelligenze di tutti i cittadini onesti e di buona volontà, può consentire una
ricostruzione etico-morale della nostra società , poter ritornare ad una
Politica sana ed efficiente, e finalmente dare concretezza reale ai progetti di
sviluppo sociale ed economico , nei quali è riposto il futuro delle nostre
generazioni.
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