"
PAGARE DI MENO
PER PAGARE TUTTI "
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LE VERE
RIFORME PER LA
CRESCITA ECONOMICA E
SOCIALE
Posto che :
L'ART. 53 DELLA
COSTITUZIONE RECITA :
" TUTTI SONO TENUTI A CONCORRERE
ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA
LORO CAPACITA' CONTRIBUTIVA . IL SISTEMA
TRIBUTARIO E' INFORMATO A CRITERI DI
PROGRESSIVITA' ".
LA
SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE
E' IN PIENA
RECESSIONE E L ' UNICA
VIA PER ARRESTARE
QUESTO PROCESSO DEGENERATIVO E'
QUELLA DI IMMETTERE
CON LA MASSIMA
URGENZA LIQUIDITA' DI
DENARO NEL CIRCUITO ECONOMICO , REALIZZANDO CONDIZIONI
FAVOREVOLI PER LE
IMPRESE AL FINE
DI POTER MEGLIO
AFFRONTARE LE DIFFICOLTA'
DELLA CRISI E
RIGUARDO ALLE PERSONE FISICHE , AL
FINE DI RIDARE
A CHI NE HA
BISOGNO PIU' POSSIBILITA'
DI ACQUISTARE BENI
DI CONSUMO E
SERVIZI .
PER OTTENERE CIO' IL GOVERNO
E IL PARLAMENTO
DEVONO SUBITO ATTUARE UNA RADICALE
IMPORTANTE RIFORMA DEL SISTEMA
FISCALE , VOLTA ALLA
SEMPLIFICAZIONE IN
MATERIA DI IMPOSTE
E TASSE , SIA
RIGUARDO ALLE IMPRESE
CHE RIGUARDO ALLE
PERSONE FISICHE . , OPERANDO L '
ABOLIZIONE DI TUTTE
LE IMPOSTE VIGENTI
E ADOTTANDO PER
QUALSIASI TIPO DI
CONTRIBUENTE , SOLO DUE
TIPOLOGIE DI IMPOSTE
:
- UN ' IMPOSTA UNICA , CON TRE ALIQUOTE, CHE
GRAVI SUI REDDITI
REALI DA LAVORO DELLE
IMPRESE E DELLE
PERSONE FISICHE E
SULLE RENDITE FINANZIARIE
E SUI PATRIMONI ;
-E
UNA TIPOLOGIA DI TASSE
SUI SERVIZI COMUNALI ;
ADOTTANDO :
- UN REDDITO MINIMO
GARANTITO NEI CONFRONTI
DI TUTTI COLORO
CHE SONO RIMASTI
PRIVI DI REDDITO A CAUSA DELLA PERDITA
DI LAVORO O DELLA IMPOSSIBILITA' REALE DI
TROVARE LAVORO. E NELL'
ATTESA DELLA POSSIBILITA' DI RICEVERE
UNA QUALCHE OFFERTA
DI IMPIEGO DA
PARTE DI ENTI
PRIVATI O ENTI
PUBBLICI;
LA
ESENZIONE DAL
PAGAMENTO DI IMPOSTA
NEI CONFRONTI DEI
CONTRIBUENTI AVENTI REDDITI
ANNUI FINO A
15.000 EURO ;
1 )
ALIQUOTA DEL
20 % ,
SUI REDDITI ANNUI E SULLE
RENDITE FINANZIARIE , DA
15.001 EURO A 50.000 EURO ;
2 ) ALIQUOTA DEL 30 %
, SUI REDDITI ANNUI E
SULLE RENDITE FINANZIARIE
, DA 50.0001 A
200.000 EURO ,( L'ALIQUOTA
DEL 20 % SULLA
PARTE DA 15.001
A 50.000 E
DEL 30 % SULLA
PARTE ECCEDENTE , DA 50.001 A
200.000 ) ;
3 ) ALIQUOTA DEL 40 %
, SUI REDDITI ANNUI
E SULLE RENDITE
FINANZIARIE , DA 200.001 EURO
E OLTRE. ( DA
APPLICARE SULLA PARTE
ECCEDENTE , DA 200.001
EURO IN POI ).
UNA
TALE RIFORMA FISCALE
AVREBBE INDUBBIAMENTE EFFETTI
POSITIVI FAVOREVOLI NON
SOLO NEI CONFRONTI
DEI CONTRIBUENTI , BENSI'
ANCHE NEI CONFRONTI
DELL' ERARIO DELLO STATO ,
IL QUALE VEDREBBE AUMENTARE
SENSIBILMENTE LA PROPENSIONE
DA PARTE DI
TUTTI I CITTADINI
ED IMPRESE AL PAGAMENTO
DELLE IMPOSTE E TASSE
E L'INCREMENTO DELLE ENTRATE
NELLE CASSE STATALI.
INOLTRE , NE DERIVEREBBE UN
PALESE AUMENTO DELLE
CAPACITA' REDDITUALI DI
CIASCUNO , CON CONSEGUENTE
MAGGIORE DISPONIBILITA' VERSO
I CONSUMI DI
BENI E DI
SERVIZI E QUINDI ,
UN MIGLIORAMENTO DELLE
CONDIZIONI DA PARTE
DELLE IMPRESE , DAL
PUNTO DI VISTA
DELLA CRESCITA
AZIENDALE E PERTANTO
UNA MAGGIORE
DISPONIBILITA' AD ASSUMERE
LAVORATORI ;
SE A
QUESTI PROVVEDIMENTI FISCALI
SI AGGIUNGONO ANCHE
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI DI SEMPLIFICAZIONE DELLE
NORME BUROCRATICHE SUI
RAPPORTI DI LAVORO
E COMMERCIALI , NONCHE' SU
QUELLI CONTRATTUALI ,
PUR NEL
MANTENIMENTO DELLE GARANZIE
COSTITUZIONALI SUI DIRITTI E
SUI PRINCIPI IVI CONTENUTI ( ART. 18 ) , CERTAMENTE AVVERREBBE
UN'APERTURA IMPORTANTE RIGUARDO
AI POSSIBILI PROSSIMI E FUTURI INVESTIMENTI
DA
PARTE DI IMPRESE
DI PAESI ESTERI
VERSO IL NOSTRO
TERRITORIO NAZIONALE E
SULLA NOSTRA ECONOMIA
REALE.
ANCHE IL
COMPARTO BANCARIO
NE AVREBBE CONCRETI
VANTAGGI , RISCONTRANDO UN
INCREMENTO DEI DEPOSITI A
RISPARMIO DA PARTE
DI PERSONE CHE FINALMENTE POSSONO
GODERE DI UNA
PIU' AGEVOLE SITUAZIONE
ECONOMICA .
LA SITUAZIONE
ECONOMICA , DEI REDDITI E
DELLE IMPOSTE (
IRPEF ) IN
ITALIA
La situazione economica e
sociale del Paese continua a registrare una crisi ancora molto
grave , più pesante
rispetto agli altri
Paesi europei , a
causa dell'elevatissimo debito
pubblico e della
quasi paralisi del
sistema produttivo (
0,1 % del PIL ) ; quest'ultimo
dovuto
a crescenti difficoltà
da parte di
imprese a mantenere
in vita la propria
attività commerciale , a fronte di un sistema di tassazioni troppo
pesanti , che le costringe
a ridurre drasticamente il numero dei dipendenti ,
o anche
a chiudere l'attività stessa . A
ciò si aggiunge un
forte calo dei
consumi da parte
dei cittadini , la cui condizione dal punto di vista del reddito diventa
anch'essa , di giorno in giorno ,
sempre più drammatica , aumentando il numero dei
disoccupati e delle
persone ridotte in
miseria.
I
più recenti dati
statistici rilevati da
competenti organi istituzionali
, indicano che nel contesto della popolazione italiana
di circa sessanta
milioni di cittadini , vi
sono quasi sei milioni di
individui in povertà assoluta , ( circa
il 10 % della popolazione ), il cui
numero , purtroppo , è continuamente
in crescita , che soffrono
letteralmente la fame e che sono
privi di alloggio e vestiario ;
oltre a questi
cinque milioni , vi sono quasi dieci
milioni di persone in povertà relativa ( circa il 16 % della
popolazione ) , con redditi
minimi e assolutamente insufficienti
a sostenere un tenore di vita umanamente accettabile e dignitoso ; riguardo alla restante parte di persone, vi è
una fascia mediana
di circa 15 milioni
e seicentomila di cittadini
( il 26 %
della popolazione ) che ,
soffrono pesantemente la crisi ,
percependo redditi che
non consentono di sostenere ,
sino alla fine del mese , le necessarie spese per i bisogni e i servizi
essenziali ; un 38 % della popolazione ( circa 23 milioni ) viene a costituire una
fascia nella quale , in misure diverse ,
ma pur sempre importanti , le difficoltà
economiche gravano sensibilmente ; infine ,
va rilevato che
il 10 % ( sei
milioni ) del totale ( 60 milioni
) dei cittadini percepisce redditi
e rendite in
misura molto elevata e il
cui ammontare addirittura
è pari al 40 % della
ricchezza complessiva nazionale.
L'ATTUALE
REGIME FISCALE E' IL SEGUENTE :
L’imposizione fiscale sul reddito delle persone fisiche IRPEF è
una imposta diretta e progressiva, proporzionale all’effettiva entità di tutti
i redditi percepiti dal contribuente che, di conseguenza, anche per il 2014 verserà
l’imposta in funzione degli scaglioni di reddito nel quale
rientra, corrispondendo al Fisco il dovuto in funzione alla relativa aliquota
IRPEF.,
Per il 2014 le aliquote continuano
ad essere le stesse, variando tra il 23% e il 43%:
Rimane fissata a 8.000 euro la soglia sotto la quale non
si pagano le tasse (no tax area).
Attualmente , le aliquote IRPEF per scaglioni
sono :
Il primo scaglione IRPEF coinvolge i contribuenti con
un reddito sino a 15.000 euro. In questo caso
l’aliquota IRPEF è del 23 % .
Il secondo scaglione IRPEF è quello che comprende i
redditi tra da 15.001 euro a 28.000 euro. L’aliquota riservata a
questa fascia è del 27%,
È importante evidenziare che a partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.
È importante evidenziare che a partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.
Il terzo scaglione di reddito è quello compreso tra 28.001
euro e 55.000 euro, per contribuenti con un reddito massimo di 4.583 euro.
L’aliquota IRPEF è fissata al 38% sulla soglia eccedente la
seconda, (ossia si applica il 38% solo per la quota di reddito che supera i
28 mila euro, ai quali si applica l’aliquota precedente del 27%).
Il quarto scaglione IRPEF coinvolge tutti i contribuenti
da 55.001 euro a 75.000 euro, che presentano un reddito mensile non superiore a
6.250 euro. Per questi contribuenti, l’aliquota IRPEF sulla quota
eccedente il precedente scaglione è del 41% e di conseguenza
l’onere fiscale più alto sarà pari a 25.420 euro.
Oltre i 75.000 euro di reddito, ovvero per il quinto ed ultimo
scaglione di reddito, l’aliquota IRPEF è pari al 43%. I
contribuenti facoltosi, che percepiscono un reddito annuo eccedente i 75 mila
euro, ovvero oltre 6.250 euro mensili dovranno corrispondere 25.420 euro più
il 43% sul reddito eccedente.
Questo livello rimane sostanzialmente lo stesso fino
al raggiungimento dei 28mila euro (il valore mediano della distribuzione dei
redditi). Superata questa soglia, l’aliquota marginale effettiva sale al 41% e
sino al 43%, con oscillazioni trascurabili, fino ai massimi livelli di
milioni di euro.
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