LA
PAURA
La
paura è un istinto naturale , un "meccanismo " che la Natura ha
voluto fosse in ogni essere vivente , fondamentale per la difesa della propria
vita. Il coraggio e la saggezza , come anche la prudenza , sono fattori
tipicamente umani, che sono correlati alla coscienza , alla natura psicofisica
ed emotiva di ogni individuo umano e quindi posseduti in modo diverso, l'uno
dall'altro. Nei casi di effettivo pericolo per la vita, è naturale avere paura
e diciamo che è anche ragionevole cercare di proteggersi in tutti i modi
possibili e la prudenza fa parte delle modalità di protezione e di difesa.
Il
coraggio ( distinto dalla incosciente spregiudicatezza ) è una dote
caratteriale posseduta da persone particolari, che riescono, in determinate
circostanze, a superare la condizione di paura per raggiungere un determinato
scopo, assumendo anche qualche rischio.
Però,
c'è anche la paura psicologica , "mentale" , la paura di fare o non
fare qualcosa, la paura di non essere all'altezza nei confronti di qualcuno o
di non essere capace riguardo a qualcosa, di perdere qualcosa , non solo fisica
,materiale, ma anche astratta , come la libertà, la paura di invecchiare , di
ammalarsi, di morire, la paura di essere incolpato di qualcosa, c’è persino la
paura di aver paura.
Chiaramente
, la paura “mentale” è una sensazione che discende dal grado di insicurezza
psicologica in cui viene a trovarsi la persona, in un certo momento , in una
certa fase della sua vita, periodo che a volte può essere anche lungo e
difficile. Per tale motivo, in tali casi, si presenta necessario, molto utile che la
persona stessa richieda opportuni interventi da parte di soggetti
professionalmente qualificati, volti a fornire alla persona un sostegno
psico-terapeutico, allo scopo di ricreare in lei migliori condizioni di fiducia
in se stessa e più sicurezza verso la realtà circostante.
E’
un fatto assai grave e spregevole quando la paura viene utilizzata come
strumento al solo scopo di intimorire , senza che vi sia una ragione reale di
pericolo, o per rendere sottomessi gli
altri ad un regime dispotico.
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